“Fedespina” un Pinot Nero inaspettato

Lunigiana terra di mezzo, una frontiera sospesa tra Liguria e Toscana dove la viticoltura era fino a poco tempo fa considerata poco più di un passatempo e le limitate produzioni di vino un mero prodotto per utilizzo familiare. Difficile scardinare un modo di agire e concepire il vino di una società che da secoli si era basata su un’unica concezione di viticoltura contadina poco incline ai cambiamenti. Restii ad ogni variazione, non credendo per primi al potenziale del territorio, gli abitanti della zona avevano sempre guardato con sospetto i pochi temerari che osavano introdurre innovazione e sperimentazione in vigna, liquidando la questione come passatempo da eccentrici. D’altra parte la bellezza dei luoghi con l’esposizioni colllinari assolate per fortuna attraevano imprenditori provenienti dall’esterno. Questi ultimi attraverso uno studio delle caratteristiche territoriali, spesso si cimentavano in coraggiosi tentativi produttivi, introducendo nuovi vitigni in quei terreni acquistati con la convinzione di riuscire ad offrire un volto nuovo ai vini della Lunigiana.

Antonio Farina dopo un passato nell’industria Milanese è uno di questi pionieri.

La sua produzione ormai consolidata comprende un Merlot 100% il “Cà”; vino dalla  bella fattura che nonostante un corpo strutturato assume nelle annate migliori connotati piuttosto nordici, dotato di profumi freschi e finezza in cui la polpa non manca senza però sopraffare un palato che rimane aereo e ben definito.

Più recente è la nuova produzione di Pinot Nero ottenuto da un vigneto di recente acquisizione, la cui nascita ha una storia inusuale e rocambolesca.

 Antonio Farina pensava di poter  produrre un bianco con cui arricchire la gamma aziendale. Il Vigneto che decide di rilevare era appartenuto ad un altro personaggio il quale da quei filari otteneva un vino con rifermentazione in bottiglia ubicato in una valle aperta e con escursioni termiche importanti.  Dando così per scontato che l’uva utilizzata fosse a bacca bianca decide così di acquistarlo. Al momento dell’acquisizione il vigneto verteva da anni in completo stato di abbandono. Durante il primo sopralluogo insieme all’enologo trova viti di circa 40 anni di età, ma invece di un vitigno bianco si rivela essere Pinot Nero. Tra lo sconcerto di Antonio e la grande felicità dell’enologo Francesco Petacco con un repentino cambio di programma decidono di vendemmiare quello che trovano al loro arrivo.

Nasce così “Fedespina” Pinot Nero 100% di Podere Fedespina

Primo anno di produzione il 2015, gli interventi in vigna in questo vino sono stati limitati alla raccolta di ciò che il vigneto era riuscito spontaneamente a produrre.

Vinificazione in botti “Adur “ curvate a vapore a cui segue 1 anno di bottiglia.

Il 2015 mostra un colore rubino fitto. Naso incentrato su di un frutto rosso maturo in composta bacche da cui spuntano note aromatiche di alloro e rosmarino, spezie nere, balsamici resinosi. Al palato entra con morbidezza subito pervaso da una vena acido sapida. Caldo avvolgente la progressione viene frenata da un tannino sabbioso e da una persistenza ridotta.

Di altro livello è il “Fedespina”2016

Nel secondo anno di produzione la gestione del legno viene cambiata, dosato in maniera alleggerita con un mezzo tono di tostatura in meno.

La vigna curata e gestita in modo ottimale ha prodotto un Pinot Nero di grande charme. Nonostante la gioventù il cambio di passo si nota fin dall’aspetto visivo.  Il rosso rubino è trasparente e luminoso. Olfatto energico intessuto da note floreali in cui rosa e lavanda offrono un bouquet dai toni freschi e balsamici, pino silvestre, alloro, piccanti sentori di pepe rosa e foglie umide. Al palato la struttura sorregge un sorso saporito ben integrato da freschezza e sapidità con tannino smussato che termina in un finale pulito di estrema piacevolezza.

Podere Fedespina

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